Pierosara (AN) 

Sorge su un colle a 394 m.s.l.m.,che domina a sud-ovest la Gola di Frasassi dove scorre il fiume Sentino e a nord-est la Gola della Rossa attraversata dal fiume Esino. Il paese si trova nel cuore del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi.

Pierosara è una frazione di un centinaio di  abitanti del comune di Genga, (zona delle Grotte di Frasassi) in provincia di Ancona. Fu un importante castello medievale che ebbe vasta sovranità sul territorio circostante. Dell'antico Castrum Petrosum rimangono oggi le due cinte murarie con le relative porte e la torre di difesa.

Il Castello di Pierosara

 

I documenti lo definiscono Castello Petroso o Castrum Petrosum. Non si conosce con esatta precisione la data della sua fondazione avvenuta, probabilmente, prima del mille. Con il tempo divenne dipendente dall'abbazia di San Vittore. Nel 1212 l'abbazia di San Vittore, a causa di gravose contingenze economiche, cedette il Castello a Fabriano, riservandosi comunque alcuni diritti. Tra l'altro, Fabriano cedeva a Pierosara la metà delle tasse riscosse e alcuni diritti a favore di San Vittore. Nel 1298, l'abbazia accordò ogni diritto a Fabriano per la somma di mille lire anconetane. Nel 1400 circa furono recuperate, con opere conservative, le mura castellane. Per quanto riguarda il suo governo, il maniero aveva un proprio statuto ed era governato da quattro capi "estratti dal bussolo ogni due mesi". Era, comunque, un comune appodiato a Fabriano e comprendeva dieci villaggi, tra cui Camponocecchio e Valtreara. Quando Napoleone formò il Regno d'Italia, nel 1809, Pierosara divenne parte integrante del comune di Genga ancorchè si continuasse con la denominazione di appodio della Genga (non più di Fabriano) e la stessa Genga si trasformò in appodio di Sassoferrato. Tornata l'autorità pontificia e tornati i Conti al potere, Genga rinnovò la sua autonomia e fu accresciuta di altre frazioni. 

La Leggenda di Piero e Sara

Si narra che il conte di Rovellone, feudatario del Castello di Rotorscio, conobbe una fanciulla di nome Sara abitante a Castel Petroso. Affascinato dalla bellezza della giovane, s'innamorò di lei, ma decise di rapirla poiché era promessa sposa ad un altro castellano di nome Piero. Una notte, il feudatario s'introdusse all'interno del castello e riuscì nel suo intento. Tuttavia gli abitanti del luogo si accorsero subito del misfatto e per evitare il peggio chiusero le porte di accesso e iniziarono una violenta battaglia contro i cavalieri seguaci del conte di Rovellone. Durante la rissa, il conte, vistosi alla resa, uccise la bella Sara che teneva fra le braccia. Sopraggiunto Piero piombò addosso all'uccisore, il quale, brandendo una scure, colpì anche lo sfortunato giovane che cadde morente vicino alla sua giovane amata e con un ultimo abbraccio le spirò accanto. Per ricordare questo triste avvenimento, Castel Petroso, da quel giorno, assunse il nome di Pierosara.